Karl Lagerfeld, storia di un'icona
Il suo contratto con Fendi scadeva nel 2045, e sarebbe stata di per sé già una cosa rara (pensando alla precarietà giovanile nel mondo del lavoro), se poi il protagonista era nato nel 1933, la cosa sembrava ancora più straordinaria.
Stiamo parlando di Karl Lagerfeld, morto oggi, all'età di 85 anni, creatore di icone ed icona lui stesso, direttore creativo di Chanel da 35 anni e di Fendi dal 1965.
Disegnava tutte le collezioni, curava le campagne, ma era anche anche fotografo, illustratore, designer, collezionista d'arte, e di libri.
Per lui la moda era costituita da due ingredienti principali: l'evoluzione e gli opposti, era convinto inoltre che la moda fosse un linguaggio che interpreta la realtà, attraverso gli abiti. La voglia di imparare è sempre stata alla base della vita del creatore tedesco, lui che non ha frequentato alcun corso di studi specifico, e che considerava la sua attività frutto di improvvisazione.
Lagerfeld ha iniziato a lavorare fin da giovanissimo a Parigi, per Jean Paotu, nel 1954 ricevette il prestigioso premio dall'International Wool Secretariat, mentre l'anno successivo iniziò la collaborazione con Chloé, durata più di vent'anni.
Allo stesso periodo risale il sodalizio con Fendi, che rappresenta a tutt'oggi, la più lunga collaborazione tra uno stilista ed una maison, nel mondo della moda, che è stata celebrata con la pubblicazione di un libro, nel quale si raccontano in maniera avvincente, decenni di innovazione nel mondo fashion. Per quanto Lagerfeld, abbia innovato lo stile della maison francese, ha sempre portato un grandissimo rispetto e fedeltà, agli elementi che la caratterizzano, dalle file di perle al tweed, passando per i tessuti bouclé, le camelie, le borse con catena a tracolla e logo con doppia C.
Non solo lo stile di Lagerfeld, ma anche la sua figura sono facilmente riconoscibili: occhiali da sole neri, molto grandi e i capelli bianchi raccolti in una coda, camicie con il collo alto, cravatta nera corta, con una spilla di brillanti o perle, come quelle a fili che ha spesso indossato durante le sfilata di Chanel, e guanti in pelle con le dita scoperte, stile motociclista. Dunque, di posare forbici e matite, e ad andare in pensione, Kaiser Karl non ci pensava proprio, in tutto questo tempo è riuscito a mantenere uno spirito indipendente, imprimendo uno stile riconoscibile al suo lavoro. Con lui se ne va un pezzo di storia della moda, lungo più di 5 anni.
Difficilmente si potrà trovare un sostituto di questo personaggio così poliedrico, visinonario ed eclettico.