Haute Couture| Christian Dior S/S 2017
Modelle come fate, con zigomi e tempie rivestiti di stelle, moderne dame preeraffaellite, pronte a solcare con deliziose ciabattine un erboso e morbido tappeto come in un bucolico ballo mascherato. Un bosco incantato, questa la location della sfilata Haute Couture di Christian Dior presso il Musèe Rodin.Inutile negare che c'era molta aspettativa per questa prima collezione couture firmata Maria Grazia Chiuri, perché se per il ready to wear, alcune cose si possono trascurare, nel mondo dell'alta sartoria, solo dove poche maison possono competere con capi che verranno indossati da pochissime donne al mondo, non è concesso sbagliare. Devono cioè essere chiari e dunque ben riconoscibili, ma svecchiati, i simboli di una casa che quest'anno festeggia i 70 anni di vita, e sembra che la designer italiana, secondo me, ci sia riuscita e anche molto bene, c'è chi ha parlato di "restaurazione gentile", nel rispetto di una tradizione sartoriale di altissimo livello (ci mancherebbe stiamo parlando di Dior!).A proposito della collezione Maria Grazia Chiuri ha dichiarato: "Ho pensato questa collezione come fosse un sogno, un viaggio dentro un giardino a labirinto in cui si svolge una festa in maschera", racconta la stilista. "È una suggestione che viene soprattutto dal mio continuo studio di Christian Dior. Più mi avventuro dentro la sua vita, più scopro angoli che non conoscevo. Ho un senso di dovere e di rispetto verso questa storia. C'è molto della scenografia francese in questa collezione e allo stesso tempo c'è il mio culto italiano per l'artigianato e per il lavoro d'atelier". Potremmo definirlo un lavoro celebrativo, ma nel rispetto dei codici della maison che sfocia in abiti eterei, ricercati ma assolutamente portabili, che celebrano la femminilità, tra applicazioni e ricami di fiori (amatissimi dal maestro), imprigionati tra plissé di tulle e chiffon, pizzo e velluto, indossati con grazia da ninfe contemporanee. Non manca l'iconica bar jacket, che si rinnova ancora una volta, grazie ad ampi revers, raffinati colletti ed inediti cappucci, maniche e baschine plissé, e lunghe gonne alle caviglie. Lunghe chiome ondulate, raccolte sotto morbidi copricapi (creati dal modista inglese Stephen Jones Millinery), formati da fiori, piume e applicazioni di uccellini e spighe di grano, e poi maschere zoomorfe a celare i delicati tratti delle modelle.Non meno importante il make-up, con modelle dall'incarnato perfetto, con zigomi dai toni rosati, ciglia senza mascara, e tante stelle disposte come costellazioni o singolarmente sugli angoli interni dell'occhio.