Haute Couture| Maison Martin Margiela Couture Spring 2015
Maison Martin Margiela Couture, Spring/Summer 2015
I colori che John Galliano ha usato per la sua nuova avventura sono stati pochi: il bianco delle semplici sedie con struttura similbambù (atte ad ospitare un centinaio di invitati, e che invitati: da Anna Wintour a Kate Moss e colleghi designer Alber Elbaz, Manolo Blahnik, Christian Louboutin, Nicola Formichetti e Christopher Bailey), del camice che il couturier (si per me lo è nel vero senso del temine), il bianco di alcuni scenografici abiti, magnificamente indossati dalle modelle-equilibriste ed infine il bianco della teletta, ovvero la stoffa leggera che si utilizza per creare i modelli.
Il rosso ed il nero di abiti-scultura, drappeggiati, con copricapi elaborati, decostruzioni e narrazioni teatrali (la sua vera indole a mio avviso), ma anche lineari, puliti, quasi minimalisti.
Dopo quattro anni di esilio, dopo essere stato estromesso dalla maison Dior per una sua uscita antisemita in un caffè parigino, lo stilista cinquantaquattreenne è tornato ufficialmente con la collezione Artisanal per Maison Martin Margiela (ora proprietà di Renzo Rosso), in questo contesto aritgianale significa abiti creati con oggetti trovati, siano essi conchiglie che formano volti all' Arcimboldo, tulle, resti di tessuto (ma non avanzi), c'è chi ha detto che alcuni abiti sembravano delle interiora ruotate verso l'esterno, e che Galliano ha usato queste creazioni per eliminare i suoi demoni interni, ma qui entriamo nel mondo della psicanalisi e non mi sembra il caso di continuare.
Un cenno meritano e vertiginose calzature bicolor, e quelle di "mcqueeniana" memoria, hanno tacchi e platform simili a maxi denti.
Su una sola cosa sembriamo tutti d'accordo, mancava alla moda questo istrionico, eccentrico e preparato personaggio, dunque:
bentornato John Galliano!
Giuseppe Arcimboldo: l'imperatore Rodolfo II in veste di Vertumno 1591, Skoklosters slott di Stoccolma